Giuppone è stato uno dei nostri migliori piloti e la sua scomparsa ha addolorato tutto il mondo automobilistico, dove aveva solo amici.
L’incidente
Verso le 6 di sera di Venerdì 16 Settembre 1910, un paio di giorni prima della Coupe de l’Auto, Giosuè Giuppone stava provando sul circuito di Boulogne il nuovo modello a quattro cilindri della sua Lion-Peugeot.
A quei tempi le prove pre-gara non erano regolate in nessun modo e i concorrenti erano liberi di mettere a punto le loro macchine su strade transitate normalmente. Ciò le rendeva molto più pericolose della gara stessa, e i piloti dovevano prestare estrema attenzione nell’evitare ogni tipo di ostacolo gli si fosse parato davanti, compresi passanti, contadini, carretti al traino e animali in libertà.
Arrivato a circa 200 metri da Wirwignes, in direzione Desveres, Giuppone vide che due ciclisti stavano arrivando in direzione opposta. Rallentò, i due presero correttamente la loro destra e il pilota Italiano riprese velocità, quando a 20 metri di distanza inspiegabilmente uno dei due ciclisti scartò all’improvviso verso sinistra, proprio sulla sua traettoria. Per evitare la collisione, Giuppone frenò a fondo e sterzò bruscamente, colpendo violentemente la canalina di cemento a bordo strada e saltando in aria come una trottola. Il meccanico, Albert Ledunois, fu gettato sulla strada e se la cavó con contusioni leggere e una ferita al naso, mentre Giuppone, lanciato dieci metri più in là, ebbe sorte peggiore: il suo volto era irriconoscibile, il cranio fratturato, sangue ovunque. Un abitante di Desveres che stava passando in bicicletta, Maurice Fourmaintraux, si affrettò a chiamare il dottor Libersart, che non potè fare nulla e Giuppone, dopo alcuni movimenti impercettibili, spirò senza riprendere conoscenza.
Il signor Vodir si occupò di portare i feriti all’ospedale di Boulogne, ossia il meccanico di Giuppone e uno dei ciclisti, Paul de Sainte-Maréville, colpito dalla vettura e caduto senza gravi conseguenze. Entrambi furono dimessi qualche ora dopo.
Paul de Sainte-Maréville venne riconosciuto come il diretto responsabile dell’incidente. All’epoca aveva 24 anni ed era pluripregiudicato con condanne per furto, truffa e rapina - tra le altre cose venne espulso dal Belgio nel 1906. Un anno dopo l’incidente, nel 1911, evase dal Commissariato di Polizia di Boulogne, scappò in Inghilterra e tornó in Francia sotto lo pseudonimo di Lucien Tayot, quando venne arrestato e condannato a 18 mesi e 5 anni di interdizione.
Le spoglie di Giuppone furono portate all’Hotel du Commerce a Boulogne, dove la Peugeot aveva stabilito il suo quartier generale per la corsa e dove venne allestita la camera ardente. Il giorno seguente la bara era ricoperta da decine di corone di fiori, tra cui quelle di Georges Boillot, Jules Goux, Peugeot, Hispano-Suiza, Automobile-Club du Nord, L’Auto e moltissimi concorrenti. Il giorno della gara, domenica 18 settembre, arrivarono dall’Italia due fratelli di Giuppone e il corpo venne rinchiuso nella bara in presenza della famiglia.
Lunedì 19 più di 3000 persone accompagnarono il feretro alla stazione di Boulogne per il rimpatrio della salma in Italia. A capo della processione c’erano i due fratelli di Giuppone, seguiti da Boillot e Goux, poi numerosi amici, ammiratori, delegati di società sportive e personalità politiche. Péron, il sindaco di Boulogne, pronunciò un discorso toccante e presero la parola anche Franchomme (presidente dell’A. C. du Nord), Crespel (presidente della sezione di Boulogne dell’A. C. du Nord), Faroux (a nome degli organizzatori della Coupe des Voiturettes) e il barone R. de Vrière (presidente dell’A. C. del Belgio).
Il funerale
Il funerale di Giosuè Giuppone si svolse domenica 25 settembre ad Agnona Sesia - attualmente Agnona, frazione di Borgosesia in provincia di Vercelli, all’epoca in provincia di Novara.
Il monumento
Alla notizia del decesso di Giuppone si aprì immediatamente una sottoscrizione per la costruzione di una stele commemorativa sul luogo dell’incidente. Gli apporti arrivarono numerosissimi ed al secondo giorno ammontavano già a 2000 Franchi, con contributi di 200 Franchi da parte di Goux, Boillot e del giornale L’Auto.
Il monumento venne inaugurato il 23 giugno 1911 con una cerimonia alla quale assistettero più di 200 persone. La stele, elevata su tre gradini di marmo con una donna in lacrime alla base, era opera dello scultore Loiseau. Vennero deposte sulla lapide corone di fiori e si pronunciarono discorsi. Il padre di Giuppone era presente e ringraziò commosso i promotori della cerimonia.
GIOSUÈ GIUPPONE
MORT A CETTE PLACE
LE 16 SEPTEMBRE 1910
VICTIME D'UN ACCIDENT
AU COURS DES ESSAIS
POUR LA
COUPE DES VOITURETTES
DE 1910
Da allora, annualmente, si svolse un pellegrinaggio al monumento di Giuppone in occasione del Meeting Automobilistico di Boulogne. Negli anni venti si aggiunse alla commemorazione Georges Boillot, compagno di squadra di Giuppone caduto in guerra, e Matthys, deceduto sul circuito di Boulogne nel 1925. La cerimonia ebbe luogo fino agli anni trenta.
Fortunatamente il monumento è sopravvisuto ai conflitti bellici e si può visitare alle coordinate 50.680967, 1.769416.
La tomba
Giosuè Giuppone riposa nella tomba di famiglia nel cimitero di Agnona, frazione di Borgosesia.
QUI RIPOSANO LE SPOGLIE MORTALI DI
GIOSUÈ GIUPPONE
N. 29-9-1878 M. 16-9-1910
COLPITO DA MORTALE INFORTUNIO
A WERZIGNIES BOLOGNIE S-MER
(FRANCIA)